Un mistero occitano... - Massimo Siviero

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Le opere
 
 
 

Un feroce delitto a Guardia Piemontese, sul Tirreno cosentino, tiene la gente nel terrore. Hanno ucciso il parroco della piccola comunità occitana. Il commissario Abruzzese, in cura alle Terme Luigiane per una fastidiosa rinite di cui soffre da tempo, è costretto a occuparsi del caso. Anche perché nessuno ci capisce niente e tanto meno un Pubblico Ministero che non ha una lunga esperienza di omicidi. La mano assassina non si ferma e prosegue in modo sempre più raccapricciante a Napoli al rientro del commissario. Altri strani episodi come la scomparsa di un testo antico e le strofe di una ballata occitana trovate sul corpo del sacerdote ucciso a Guardia convincono Abruzzese sull’unica mano omicida. A dispetto di tutti gli altri che credono ad episodi non collegati. Abruzzese deve dare il meglio del suo fiuto e indagare anche nella storia per venire a capo della misteriosa vicenda.
Un mistero occitano è un giallo storico anche se ambientato ai nostri giorni tra l’ex enclave occitano-valdese e Napoli che fu capitale del Viceregno spagnolo. Al centro della narrazione la strage dei Valdesi di Calabria, per volere dell’Inquisizione, nella notte tra il 5 e il 6 giugno del 1561. Con Guardia Piemontese furono  assediate le vicine comunità di Montalto e San Sisto. La popolazione cercò scampo sulle colline uccidendo una cinquantina di soldati caduti in un’imboscata. La reazione non tardò.
La spedizione partì da Napoli e fu messa in atto con uno stratagemma per convincere gli abitanti di Guardia ad aprire le porte dell’inespugnabile piccola roccaforte. Molti valdesi furono trucidati nel sonno, i superstiti dovettero abiurare e portare l’abitello, le donne il penaglio anche la notte. 
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